Prepariamo noi stessi il compost per nutrire il terreno e renderlo vitale.
Per realizzarlo, utilizziamo letame di mucca, che viene compostato sui nostri prati per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi, a seconda che il letame abbia già iniziato a fermentare presso l'agricoltore e in base alle condizioni meteorologiche.
Per ottenere una buona fermentazione durante il compostaggio, lo sminuzziamo con un piccolo spandiconcime e creiamo un cumulo largo circa 1,5 m e altrettanto alto.
Lentamente il letame si decompone e cala della metà o dei 3/4, trasformandosi in un compost leggermente umido, che perde la puzza tipica del letame.
Terminata questa prima fase, lo spargiamo sul terreno delle nostre vigne. Di solito riusciamo a coprire 1–1,5 ettari all’anno, ovvero circa un quinto della superficie totale dei nostri terreni.
Lo svantaggio deI fertilizzanti è quello di alimentare direttamente la pianta, inibendo la sua necessità di sviluppare radici profonde, indebolendola e privandola della sua capacità di resistere alle avversità o di pescare l’acqua in profondità nei periodi di siccità. Va detto inoltre, che anche lo spettro aromatico e la profondità dei vini ne risentono se il radicamento è solo superficiale. Il compost invece, sparso sul terreno o appena a qualche centimetro di profondità per evitare che si essicchi, fa aumentare il numero di lombrichi, che provvedono a trasportarlo nel sottosuolo, a digerirlo e a renderlo assimilabile per il terreno. Grazie al loro andirivieni, i lombrichi favoriscono anche un’ottima areazione. Ma l’aspetto più interessante di questo splendido organismo vivente è la sua capacità di mescolare materia organica e argilla durante il processo digestivo. Il calcio, presente in abbondanza nel suo intestino, e la materia ingerita si amalgamano, creando il cosiddetto complesso argilla-humus, fondamentale per la salute del suolo. In pratica, è grazie ai lombrichi se esiste il terreno!
Con il compost possiamo nutrire il terreno e renderlo vivo, ben areato. Permettiamo alle radici della vite di scendere in profondità e di esplorare il sottosuolo, così le piante crescono sane. Insomma, gettiamo le basi per produrre vini di grande qualità.
Per ottenere una buona fermentazione durante il compostaggio, lo sminuzziamo con un piccolo spandiconcime e creiamo un cumulo largo circa 1,5 m e altrettanto alto.
Lentamente il letame si decompone e cala della metà o dei 3/4, trasformandosi in un compost leggermente umido, che perde la puzza tipica del letame.
Terminata questa prima fase, lo spargiamo sul terreno delle nostre vigne. Di solito riusciamo a coprire 1–1,5 ettari all’anno, ovvero circa un quinto della superficie totale dei nostri terreni.
A COSA SERVE IL COMPOST?
Il compost ci permette di nutrire il terreno. Non facciamo uso di concimi organici come il guano.Lo svantaggio deI fertilizzanti è quello di alimentare direttamente la pianta, inibendo la sua necessità di sviluppare radici profonde, indebolendola e privandola della sua capacità di resistere alle avversità o di pescare l’acqua in profondità nei periodi di siccità. Va detto inoltre, che anche lo spettro aromatico e la profondità dei vini ne risentono se il radicamento è solo superficiale. Il compost invece, sparso sul terreno o appena a qualche centimetro di profondità per evitare che si essicchi, fa aumentare il numero di lombrichi, che provvedono a trasportarlo nel sottosuolo, a digerirlo e a renderlo assimilabile per il terreno. Grazie al loro andirivieni, i lombrichi favoriscono anche un’ottima areazione. Ma l’aspetto più interessante di questo splendido organismo vivente è la sua capacità di mescolare materia organica e argilla durante il processo digestivo. Il calcio, presente in abbondanza nel suo intestino, e la materia ingerita si amalgamano, creando il cosiddetto complesso argilla-humus, fondamentale per la salute del suolo. In pratica, è grazie ai lombrichi se esiste il terreno!
Con il compost possiamo nutrire il terreno e renderlo vivo, ben areato. Permettiamo alle radici della vite di scendere in profondità e di esplorare il sottosuolo, così le piante crescono sane. Insomma, gettiamo le basi per produrre vini di grande qualità.